lunedì 9 aprile 2012

22. EDO CORNER < 4x4 >

Quel banco di formica dove incastro mio figlio ogni mattina è lo stesso. Lo riconosco: texture verde pelosa, tubi canna di fucile, buco per penna d'oca e calamaio, sedia in lamellare curvato a mano da sapienti mani di artigiani morti e defunti. Ma se gli arredi non sono cambiati, la scuola lo è. Geografia si chiama "spazio", storia "tempo", parlano inglese, uno stampatello smart ha ucciso il corsivo e portano a casa libri di 120 pagine (cioè Edo li porta... non so poi se è lui che... una volta l'ho beccato sul divano che leggeva "Internazionale", quindi). Tra l'altro imparano le tabelline a memoria esclusivamente a salti. Ieri sera lo porto a letto che ignorava totalmente quella del 4. Stamattina, a colazione, il miracolo:

"4 per 2?"
"8"
"4 per 4?"
"16"
"4 per 8?"
"32"
"Grande Edo!!! Ma..."
"L'ho ripassata durante la notte"

Si alza. Ignora il punto di domanda che blinka sul mio cranio. Scansa con rudezza le smancerie della madre che gli si era appesa al collo come una pon-pon girl. Esce di scena, biscotto agli angoli della bocca, con una battuta da stronzo navigato:

"... basta credere in se stessi"

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